Xeriscaping: fare giardinaggio risparmiando acqua

Parola d’ordine: sostenibilità. Quale modo migliore di prendersi cura del benessere ambientale se non iniziando dagli spazi verdi di casa propria? Ecco perché si sta diffondendo sempre di più la pratica dello Xeriscaping. Si tratta di un termine che si riferisce ad un modo di progettare i giardini o i paesaggi in maniera sostenibile, utilizzando prevalentemente piante resistenti alla siccità.

Un modo nuovo di concepire i propri spazi outdoor e dove il giardinaggio si pone come obiettivo il risparmio idrico, attraverso un design creativo.

Cos’è lo Xeriscaping?

Una parola derivante dall’unione di due termini: il greco xeros, che vuol dire asciutto, e l’inglese landscaping ovvero progettazione del verde. Da qui è stato coniato il nome Xeriscaping che indica tutte quella attività di progettazione di un paesaggio o giardino che mirano a diminuire la necessità di irrigazione. Un modo per abbassare il consumo di acqua e prediligere piante che si nutrono solo del clima che la natura offre. Un esempio sono le piante grasse o i cactus  che si adattano alle condizioni climatiche, soprattutto delle zone dove fa molto caldo, richiedendo meno acqua.

Fondamentalmente, il paesaggio xeriscaped predilige piante a crescita lenta e che hanno un alto grado ti tolleranza nei confronti della siccità. In questo modo le persone riescono a risparmiare acqua e a creare un ambiente più ecosostenibile. In questa tipologia di paesaggi si accantonano i classici manti erbosi e ci si orienta per elementi più rocciosi, terra e piante autoctone.

Grazie alla tecnica dello Xeriscaping si può ridurre il consumo di acqua anche fino al 70% rispetto a quella necessaria in un giardino tradizionale.

xeriscaping

Alcune idee per progettare un giardino secondo lo Xeriscaping

Ovviamente il paesaggio xeriscaped non si limita solo alla presenza di piante resistenti alla siccità ma insiste sull’applicazione delle misure di buon senso e sulla scelta di particolari tipo di vegetazione. La selezione delle piante avviene infatti in base al clima della zona, preferendo tipologie che necessitano di poca acqua per sopravvivere. Ad esempio, arbusti come il mirto o bulbi da fiore come i narcisi o la profumatissima lavanda, tipici nel giardino mediterraneo, sono ottimi alleati per progettare il proprio giardino con ridotte esigenze idriche. Inoltre, è consigliabile raggruppare le piante con esigenze di irrigazione simili per ottimizzare l’impiego dell’acqua, oppure riporli in vasi della giusta misura in grado di evitare la dispersione risorse idriche. Proprio come i vasi della linea Vasar di Telcom: grazie ad un ampia varietà di formati e modelli, sono adatti al giardino xeriscape e per contenere piante di ogni tipo. Tutte le collezioni Vasar sono caratterizzate da design, funzionalità e sostenibilità in quanto realizzate con materiali 100% riciclabili e dalle forme e colorazioni che si adattano ad ogni stile.

Il recupero delle acque piovane per il giardino xeriscape

Un elemento certamente comune nei giardini che utilizzano la tecnica dello Xeriscaping è la riduzione di aree erbose e della presenza del prato poiché è una delle cause maggiori di spreco di acqua. Al fine di tracciare delle linee guida che mirano ad un concreto risparmio idrico, anche l’installazione in giardino di appositi serbatoi per la raccolta e il recupero dell’acqua piovana può risultare utile. Si tratta di una soluzione semplice ma molto efficiente per ottimizzare l’uso di una risorsa preziosa come l’acqua e prendersi cura del nostro pianeta con piccoli gesti che, oltretutto, garantiscono anche un risparmio economico.

Pluvium è la linea di serbatoi Aquarius studiata appositamente per rispondere alle esigenze di conservazione delle acque meteoriche, realizzata grazie a materiali completamente riciclabili. Grazie ad un sistema di filtraggio, il serbatoio elimina i corpi estranei, come foglie e detriti, garantendo le buone condizioni dell’acqua, anche per lungo tempo.

Un’altra principio tipico dello Xeriscaping è l’irrigazione efficiente. È raccomandata, in questo caso, quella a goccia che utilizza portate d’acqua molto ridotte, in rapporto all’unità di tempo e evita i ristagni d’acqua che possono far marcire le radici e disperdere eventuali sostante nutritive contenute nei concimi.

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