Fitodepurazione: sistema naturale di depurazione delle acque reflue

Si sente sempre più spesso parlare di fitodepurazione, ma come funziona esattamente questo sistema sostenibile che consente di depurare le acque reflue?

 

Fitodepurazione: aspetti generali

Sono numerose le attività umane che generano la produzione di acque reflue, ovvero degli scarichi. La purificazione di queste acque è fondamentale in quanto la componente inquinante è di gran lunga maggiore alla reale capacità auto depurativa di terreni, mari, fiumi e laghi.

Ecco, quindi, che viene in aiuto la fitodepurazione, tecnologia in grado di simulare e favorire il medesimo processo di depurazione che avviene in natura.

Più nello specifico, questo sistema completamente naturale di depurazione delle acque reflue domestiche consente di bonificare in maniera biologica, in quanto impiega l’azione delle piante che danno vita a batteri capaci di agire sugli scarichi.

In realtà il sistema di fitodepurazione non è una novità del momento perché vanta origini antiche e veniva già impiegato dai Romani. Negli anni ’70 questo rimedio fu particolarmente sfruttato in Germania e oggi è conosciuto a livello internazionale.

Le modalità di filtraggio possono poi essere classificate in base alla tipologia delle piante e a tal fine si utilizzano microalghe, specie galleggianti, elofite radicate o emergenti.

In ogni caso, al fine di evitare possibili intasamenti e per assicurare un funzionamento costante, i moderni impianti di fitodepurazione necessitano di specifici trattamenti preliminari. Tutto ciò consentirà inoltre di ridurre drasticamente le operazioni di manutenzione.

Le analisi chimiche, tuttavia, si rivelano sempre necessarie per tenere sotto controllo l’effettiva bonifica e sono anche obbligatorie per legge.

 

Impianti di fitodepurazione che rispettano la natura

Alla luce di quanto spiegato, la fitodepurazione non fa altro che replicare la depurazione naturale delle acque di scarico. Si tratta quindi di un processo molto rispettoso dell’ambiente, che non comporta l’impiego di sostanze nocive o di macchinari che richiedono un elevato dispendio di energia.

Gli impianti di fitodepurazione sono composti da un grande bacino impermeabilizzato all’interno del quale sono presenti piante che possono essere acquatiche o meno.

L’acqua non depurata giunge allo strato di ghiaia in cui sono radicate le piante e proprio qui entreranno in gioco i microrganismi essenziali per mettere in funzione l’intero impianto. Sono infatti i microrganismi che assorbono l’ossigeno e generano processi chimici in grado di filtrare efficacemente lo sporco.

 

Vantaggi della fitodepurazione

Gli impianti di depurazioni tradizionali oggi hanno una risposta ecologica; la fitodepurazione, per l’appunto. Questo sistema ecosostenibile si rivela una soluzione particolarmente interessante per le aree abitative isolate e non allacciate alla rete fognaria pubblica.

Impianti del genere consentono inoltre di limitare l’uso delle fognature e implicano costi di realizzazione e manutenzione abbastanza contenuti; permettono, in definitiva, di riutilizzare le acque di scarico, restando sempre rispettosi dell’ambiente.

Bisogna poi segnalare che la fitodepurazione può essere sfruttata in situazioni in cui si richiede il filtraggio solo poche volte nell’arco dell’anno, visto che gli impianti riescono sempre a funzionare anche in modalità non continua. Non sono necessari grandi appezzamenti, perché l’impianto di fitodepurazione si può realizzare con successo in spazi ridotti.



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