Acque reflue: trattarle correttamente con le vasche Imhoff
- 28 Ottobre 2019
- Posted by: Redazione
- Categoria: Ambiente
Vasche Imhoff: quando sono necessarie
Nella maggior parte dei casi, il trattamento delle acque reflue, di origine domestica o industriale che siano, è affidato al sistema fognario. Attraverso un sistema di canalizzazioni, che può essere anche piuttosto complesso, queste vengono veicolate ad un depuratore.
Esistono tuttora dei casi in cui, a causa della lontananza dal sistema di fognatura comunale, è necessario dotarsi di un sistema individuale che permetta di depurare i reflui prima che essi siano scaricati nei corpi recettori naturali, assicurando un adeguato sistema di protezione ambientale.
Questo bisogno individuale viene soddisfatto attraverso la realizzazione di impianti di trattamento dei reflui. In molti casi gli Enti Competenti, specie nei casi in cui il numero di persone non è molto alto, consente di trattare i reflui tramite una vasca Imhoff per poi scaricare in sub-irrigazione.
Le fosse biologiche Imhoff, dimensionate in base al numero di abitanti, sono costruite in cemento o in materiale plastico altamente performante, come il polietilene. Questo materiale infatti è in grado di garantire la totale assenza di perdite che altrimenti andrebbero ad inquinare l’ambiente circostante.
Le vasche Imhoff: struttura e funzionamento
Le vasche Imhoff si compongono di due comparti: una vasca superiore detta sedimentatore ed una inferiore, detta digestore, comunicanti grazie ad un’apertura sul fondo del sedimentatore.
In esso i solidi sospesi presenti nelle acque reflue, sedimentano e si depositano sul fondo. Queste, solo parzialmente chiarificate, si spostano successivamente nel digestore dove avverrà il processo di stabilizzazione biologica delle sostanze organiche sedimentate.
Il biogas che risulta da questo processo viene fatto fuoriuscire attraverso gli appositi sfiati presenti sul manufatto. Periodicamente inoltre, le sostanze mineralizzate, i fanghi e le sostanze flottanti, devono essere prelevate.
Dopo questo adeguato trattamento primario, le acque risultanti possono essere destinate ad una completa depurazione attraverso impianti di trattamento secondari appropriati come ad esempio, la fitodepurazione, i filtri percolatori e gli impianti di depurazione a fanghi attivi.
Dove si posiziona la fossa Imhoff
Il terreno sul quale viene posizionata la vasca Imhoff deve essere necessariamente in piano e la vasca deve essere interrata. Chiaramente, in fase di installazione, occorrerà rispettare determinate norme anche sulla distanza fra l’impianto e le tubazioni dell’acqua potabile al fine scongiurare il pericolo di contaminazioni. La distanza da tenere è all’incirca di 10 metri ma dipende dai Regolamenti edilizi esistenti.
Certificazione ASL per la vasca Imhoff
Avere una vasca biologica Imhoff è senza dubbio una scelta attenta ed ecologica. Occorre tuttavia assicurarsi che l’intero impianto sia realizzato a norma di legge. Per ottemperare a questo obbligo è necessario richiedere la certificazione di idoneità della ASL (o dalla Provincia) che verificherà che effettivamente l’impianto rispetti i requisiti stabiliti dalla legge. Il certificato che viene rilasciato ha una valenza di 4 anni e necessita di rinnovo.
I vantaggi della vasca Imhoff
Le fosse Imhoff in polietilene hanno molti aspetti positivi. Oltre ai tempi di posa ridotti e alla facilità di installazione, le operazioni di manutenzione si riducono alla pulizia della vasca che aziende specializzate effettuano con professionalità.