Acque Grigie: il potenziale del riciclo per una maggiore ecosostenibilità

Il tema del trattamento e del riutilizzo dell’acqua nei contesti abitativi e residenziali sta acquisendo sempre più rilevanza perchè legato ad un uso più sostenibile delle risorse idriche. Nonostante la crescente attenzione verso il tema dell’ecosostenibilità e il problema della siccità, i dati italiani non si allineano a questo trend. E’ stimato che il consumo medio pro capite di acqua è circa 215 litri/giorno. Ove possibile con semplici accorgimenti impiantistici, oltre la metà potrebbe essere
costituita da acqua non potabile. Invece, sebbene in Italia il 23% dell’acqua depurata sia potenzialmente idonea al riutilizzo, solo il 4% viene effettivamente impiegato e principalmente a scopo irriguo.

Questo dato evidenzia l’urgenza di adottare strategie più efficaci per il trattamento e il riutilizzo delle acque, in particolare delle acque grigie.

Cosa sono le acque grigie

Le acque grigie sono le acque domestiche utilizzate nelle attività quotidiane che non contengono rifiuti tossici o contaminanti elevati. Queste includono l’acqua proveniente da lavandini, docce, lavatrici e vasche da bagno. Poiché non provengono dai servizi igienici, le acque grigie rappresentano una risorsa preziosa che può essere trattata e riutilizzata per scopi non potabili, contribuendo così a ridurre il consumo di acqua potabile e l’impatto ambientale.

Per comprendere al meglio le potenzialità delle acque grigie, vale la pena fare una breve differenziazione tra acque grigie, bianche e nere:

  • Acque bianche: si tratta di acque provenienti dalle precipitazioni atmosferiche. Sono considerate la risorsa idrica più pulita e non richiedono trattamenti complessi per il loro riuso.
  • Acque grigie: come spiegato, sono le acque provenienti dagli scarichi di lavandini, docce e lavatrici. Contengono tracce di detergenti, sapone e piccole quantità di contaminanti organici. Per questo motivo necessitano di un trattamento adeguato ma non molto complesso per il loro riutilizzo.
  • Acque nere: provengono dai servizi igienici e richiedono un trattamento più complesso e prolungato prima del riutilizzo o dello scarico nell’ambiente.
recupero acque grigie

Come funziona il recupero delle acque grigie

l processo di recupero delle acque grigie si compone di diverse fasi:

Fase 1: Raccolta. Le acque grigie vengono convogliate tramite un sistema di drenaggio all’interno della casa o dell’edificio, separandole dalle acque nere.

Fase 2: Trattamento. Le acque raccolte vengono trattate per rimuovere particelle e contaminanti attraverso processi di filtrazione, disinfezione e trattamenti chimici.

Fase 3: Stoccaggio. Le acque grigie ormai trattate vengono stoccate in serbatoi appositamente prodotti e rese disponibili per il riutilizzo.

Fase 4: Riutilizzo. Per il bene dell’ambiente, le acque grigie ormai depurate possono essere utilizzate per diversi scopi come l’irrigazione del giardino, il lavaggio dell’auto o l’utilizzo per le cassette dei WC.

Normativa italiana per il riciclo delle acque grigie

A livello nazionale il D.Lgs. 152/06 – Legge quadro sulle acque, introduce il concetto di risparmio idrico ed il riutilizzo delle acque. Oggi a livello regionale e comunale esistono normative e regolamenti edilizi che impongono, per le nuove abitazioni, il riutilizzo delle acque al fine di ridurre il consumo di acqua potabile

irrigazione giardino con acque grigie

Eco Gray – la gamma di impianti Aquarius per il riutilizzo delle acque grigie.

Forte di una lunga esperienza alle spalle nel settore della produzione di serbatoi e impianti di trattamento delle acque reflue con la linea Aquarius, TELCOM SpA ha studiato e sviluppato la nuova gamma di impianti ECO GRAY per il recupero e riutilizzo delle acque grigie, ossia le acque provenienti dai lavandini, dalla doccia e dalla vasca
da bagno (esclusi il WC, il bidet e l’intera cucina) che, per il loro grado di contaminazione, possono essere trattate e disinfettate per poi essere rinviate all’utenza domestica per risciacquo dei wc, per la pulizia dell’edificio, per l’irrigazione del giardino etc.

A seconda del numero di abitanti serviti e della portata giornaliera, la gamma ECO GRAY propone due tipologie di impianto, ovvero Eco Gray Mini e Eco Gray Plus.

L’Eco Gray Mini è un impianto di facile gestione, in cui l’acqua da trattare previa separazione tramite filtro a cestello autopulente, viene raccolta nella vasca di accumulo e da qui inviata in pressione alle utenze previo trattamento.
Il trattamento consiste in 3 fasi:

  • FILTRAZIONE MECCANICA per eliminare dall’acqua le particelle solide di dimensioni superiori a 90 μ;
  • FILTRAZIONE CON CARBONE ATTIVO GRANULARE di origine vegetale per rimuovere inquinanti organici, tensioattivi e composti che possono causare
    cattivi odori;
  • DEBATTERIZZAZIONE a raggi UV-C per abbattere la carica batterica contenuta nell’acqua.

L’ Eco Gray Plus è invece un impianto del tipo ultrafiltrazione su membrane che consente di trattare macromolecole solubili ed ogni sostanza di dimensioni superiori al taglio della membrana.
In questo caso, il processo si svolge in più fasi successive:

  • FILTRAZIONE GROSSOLANA per eliminare eventuali solidi sospesi presenti (lanuggine, fibre tessili, capelli);
  • ACCUMULO INIZIALE ACQUE GRIGIE NON TRATTATE (una o più vasche);
  • ULTRAFILTRAZIONE A MEMBRANE in cui grazie allo sviluppo di microrganismi specifici, avviene una prima rimozione delle sostanze biodegradabili (saponi, shampoo) e successivamente grazie alla larghezza fisica dei pori 35 nm, tutte le particelle solide, germi e virus sono trattenuti e infine rimossi dalle acque.
  • ACCUMULO DELLE ACQUE DEPURATE (una o più vasche).

Per maggiori informazioni sui sistemi di riutilizzo Eco Gray prodotti da Telcom, è possibile scaricare il catalogo tecnico.

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